Parco del Martignone, Anzola dell’Emilia

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Nuovo parco nella frazione di Martignone, Anzola dell’Emilia, Bologna I
2006 – 2010 I
Committente: Comune di Anzola dell’Emilia I
Progetto preliminare, definitivo, esecutivo, direzione lavori e coordinamento della sicurezza I
Incarico a seguito del Concorso Nazionale di architettura ad inviti: primo premio I
All’interno dell’Ati Anzola (TAMassociati e Alterstudio Partners) con Agrisophia I
Importo presunto dei lavori: 900.000,00 € I
New park in the outlying ward of Martignone, Anzola dell’Emilia I
2006 – 2010 I
Client: Municipality of Anzola dell’Emilia I
Preliminary, final and executive project, supervision of works and security coordination I
Assignment following national architectural competition: winning project I
As part of the Temporary Association of Companies (TAMassociati e Alterstudio Partners) with Agrisophia I
Estimated cost of works: 900.000,00 € I

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Un grande parco attrezzato per lo sport, il tempo libero, le attività ricreative: un progetto diffuso di ricucitura e integrazione degli spazi pubblici e del verde, teso a valorizzare gli aspetti naturalistici dei luoghi, punteggiando i percorsi e il territorio di elementi architettonici catalizzatori di attività. Un progetto che è anche un processo, da realizzare con pazienza, con un budget limitato, per lotti successivi, con il coinvolgimento diretto dei cittadini nelle scelte, nella realizzazione e nella gestione. I tratti caratteristici del territorio sono emersi dagli incontri e dai workshop con gli abitanti: una comunità aggregatasi attorno ad un’idea di campagna, che tuttavia possiede ritmi, abitudini e sistemi relazionali che hanno poco a che fare con l’agricoltura e la tradizione contadina. Questa lettura di San Giacomo del Martignone ha accentuato l’idea un “urbano traslato” caratterizzato anche da un fenomeni di assestamento sociale tuttora in atto. In questo ambito l’elemento naturale, legato alla effettiva ruralità del contesto, risulta spesso un elemento estraneo ed esterno sia alla percezione individuale (in termini di modelli culturali) che a quella collettiva (perchè non ancora strutturata). Viene percepito così come presenza non fruibile. La risposta approntata dal progetto è stata quella della costruzione non soltanto di un luogo, ma innanzitutto di un “sistema di innesco” di un processo di appropriazione collettiva di senso: senso di appartenenza, di condivisione, di identità sociale e culturale da esprimersi nell’ambito del territorio in cui si abita. Il parco diventa così un modo per conoscere ed apprezzare il territorio e le sue valenze storico-ambientali, un’occasione per confrontare i propri modelli e stili di vita, una possibilità per l’ associazionismo locale di gestire e promuovere le attrezzature presenti, un’opportunità per favorire la socialità di vicinato e di genere.
A large park equipped for sport, leisure and recreational activities: a wide-spread project bringing together and integrating public and green spaces, emphasising the environmental aspects of this area and marking it with architectural elements which act as catalysts for activities. A project which is also a process, to be realised with patience, a limited budget, by single lots, with the direct involvement of the citizens during the phases of choice, realisation and management. The characteristic features of this area emerged during meetings and workshops held with the citizens: the community gathered around an idea of the countryside, with its own rhythms, habits, and relational systems, which have little in common with agriculture and peasant tradition. This interpretation of San Giacomo del Martignone has accentuated the idea of ‘relocated urban’, characterised by phenomena of social settlement still in progress. In this context, the natural element, connected to the effective rural nature of the context, is often an element foreign and external to individual perception (in terms of cultural models), as well as to collective perception (because it has not yet been structured). Hence it is perceived as a presence which is not accessible. The response offered by the project was the construction not only of a place, but most of all of a system triggering a collective process of appropriation: a sense of belonging, of sharing and of social and cultural identity to express in the area lived in. The park thus becomes is a way to get to know and appreciate the area and its historical-environmental values, an opportunity for comparing models and ways of life, a chance for local associations to manage and promote existing infrastructures, as well as an opportunity for promoting neighbourhood and gender sociality.

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