Il bando del concorso richiedeva il progetto della nuova biblioteca civica lecchese, in un’area dismessa un tempo occupata in parte dallo scalo ferroviario e in parte dagli edifici dell’ospedale. L’area, localizzata in prossimità del centro della città, è destinata ad accogliere una sede distaccata del Politecnico di Milano, alcuni servizi culturali, spazi pubblici, attività commerciali e di ristoro. Poiché nel complesso del Politecnico è prevista la realizzazione di una biblioteca universitaria, è stato ritenuto opportuno localizzarvi la biblioteca civica in adiacenza (elaborando un’ipotesi progettuale anche della stessa biblioteca universitaria), e destinando l’area dell’ex scalo ferroviario a parco, spazio pubblici, parcheggi interrati, aree per il mercato e altri servizi culturali (teatro-auditorium). Il progetto ipotizza due edifici differenti, per la Civica e per l’Universitaria, autonomi e indipendenti (sia in fase di realizzazione sia di gestione), collegati però nel punto nevralgico del settore reference, per favorire la prossimità e la contaminazione dei diversi pubblici, condividendo una parte del patrimonio di consultazione generale e delle risorse digitali, evitando così inutili e dispendiose duplicazioni. La biblioteca civica è articolata secondo il modello “a tre livelli”: ai due settori tradizionali della lettura/consultazione a scaffale aperto e del deposito chiuso/laboratori/uffici viene aggiunto il “settore di ingresso”, focalizzato sulla lettura ricreativa e sull’attualità, collocato nell’atrio a doppia altezza in continuità con la piazza esterna, su cui si affaccia la sezione bambini. L’obiettivo era quello di realizzare un polo culturale integrato, che avrebbe potuto rappresentare una importante occasione per la città: un caposaldo direzionale del sistema dell’istruzione, della cultura e dell’informazione nell’ambito urbano lecchese, in connessione sinergica con il sistema universitario per lo sviluppo della formazione professionale e imprenditoriale.